IL LAMPREDOTTO E LA TRIPPA DI FIRENZE

Il Piacere del Gusto
Rubrica di martedì 25 settembre 2012

Al Festival sarà presente anche Firenze con il Trippaio di Gavinana (Silvia Sbrana e Leonardo Torrini). Cronisti d’epoca danno notizia della lavorazione della trippa a Firenze già a partire dal XIV° secolo. Considerati storicamente come “sottoprodotti” della macellazione delle carni bovine (al punto da essere definiti “quinto quarto” bovino) e come cibo da destinare ai poveri la Trippa, il Lampredotto e la Budellina rappresentano in realtà una delle più antiche ed apprezzate tradizioni gastronomiche del capoluogo toscano. Nel più antico quartiere di Firenze – San Frediano – erano infatti insediati numerosi laboratori in cui si pulivano e si cuocevano le trippe provenienti dal macello e gli artigiani delle botteghe usavano “fare merenda” con il brodo di trippa. Dall’esigenza di diffondere questo prodotto nacque il mestiere del “trippaio”, figura emblematica di venditore ambulante che - con il proprio carrettino – contribuì non poco a diffondere la “cultura della trippa” e che con l’invenzione del “panino al lampredotto” (un lampredotto pescato ancora fumante da un brodo ricco di odori) può a buon diritto rivendicate la primogenitura del “fast-food”. Trippa alla fiorentina - trippa tagliata a bastoncino e cotta in un soffritto di sedano, carota e cipolla con l’aggiunta di pomodori e servita con una spolverata di parmigiano;  Lampredotto bollito in un brodo di verdure e servito bollente con l’aggiunta di salsa verde.

A cura di Slow Food Cesena
c/o Confesercenti Cesenate tel. 0547.622602